mercoledì 6 novembre 2019

Recensione "Un inaspettato benefattore" di Adele Ross


Buon mercoledì Book Lovers! Oggi vi propongo la recensione del nuovo romanzo di Adele Ross che mi ha riportata alla mia infanzia con una rivisitazione della storia di Papà Gambalunga. Buona lettura!


Un inaspettato benefattore di [Ross, Adele]


Titolo: Un inaspettato benefattore
Autore: Adele Ross
Editore: self Publishing
Data di uscita: 2 settembre
Link d'acquisto: ebook; cartaceo

Jerusha è un'orfana che a diciotto anni ancora vive in istituto perché nessuno ha mai voluto adottarla. È intelligente e dotata di un talento fuori dal comune per la parola scritta. Da sempre sola, al contrario delle sue coetanee, non vede la vita attraverso un paio di lenti rosa e romantiche ma nel suo reale cinismo e disincanto che ha sviluppato in lei un'ironia pungente e una sagacia al vetriolo. 

Ormai arresa a dover lasciare l'orfanotrofio per superati limiti di età si prepara ad abbandonare il suo sogno più grande: quello di diventare una brillante giornalista. Sola, giovane e senza denaro non può certo permettersi di frequentare un buon corso universitario. Ma il destino le riserva una sorpresa inaspettata... o meglio un inaspettato benefattore che, improvvisamente, decide di prendersi in carico lei e la sua istruzione. 

Un regalo piovuto dal cielo che richiede solamente un obbligo: quello di inviare settimanalmente al suo benefattore, tramite uno sconosciuto indirizzo e-mail, una lettera sotto forma di articolo giornalistico dove lo informa dei suoi progressi scolastici ed educativi. Unico limite: lei non dovrà mai cercare di scoprire chi sia in realtà il suo inaspettato benefattore di cui non conosce nemmeno il nome. 

Una proposta che per un'orfana sola al mondo e con poche speranze di ambire a una vita migliore non può essere rifiutata. Forse la possibilità di realizzare il suo sogno più grande, forse la possibilità di avere una rivalsa sull'ingratitudine del fato. 

Jerusha si ritrova così a frequentare una prestigiosa e costosa università e si impegna a rispettare le regole fissate anche se in lei è forte il desiderio di poter ringraziare colui che le ha concesso una chance di cambiare la sua esistenza. 
Riconoscente alla buona sorte e al suo inaspettato benefattore, le lettere che avrebbero dovuto essere a cadenza settimanale aumentano sia di numero che di intensità cominciando a narrare tutti gli aspetti della sua vita, oltre ai progressi scolastici. Un rapporto epistolare che dura mesi ma che è a senso unico. Jerusha scrive ma non riceve mai nemmeno un cenno di risposta. Così una sera, poco lucida per la stanchezza e la febbre alta, la ragazza invia una lettera al suo benefattore dai toni accusatori e polemici oltre che pregna di tristezza e frustrazione. Una lettera che, lei si aspetta, come tutte le precedenti non avrà mai una risposta. Invece, inaspettatamente, arriva una risposta dal suo benefattore, una risposta che cambia tutti gli equilibri del loro rapporto...


AVVISO AI LETTORI. Questo romanzo è un omaggio alla scrittrice Jean Webster e, anche se la vicenda è frutto della fantasia dell'autrice, è doveroso avvisare che il libro è una rivisitazione di uno dei grandi successi di questa scrittrice, precisamente la storia è liberamente tratta da Daddy-Long-Legs (conosciuto in Italia con il titolo di Papà Gambalunga) di cui l'autrice ha volutamente mantenuto i nomi delle persone, dei luoghi e delle istituzioni oltre all’idea originale della trama anche se riadattata e modificata.






Jerusha Abbott è stata abbandonata alla nascita in un orfanotrofio, nel quale, ha vissuto fino alla maggiore età quando, un misterioso benefattore, del quale ha visto solo l'ombra con delle gambe lunghissime, decide di finanziare i suoi studi universitari. Egli ha notato, attraverso degli scritti in possesso della direttrice, che la ragazza ha molte potenzialità con la parola scritta e potrebbe diventare una buona giornalista. Jerusha è una ragazza esuberante, chiacchierona e che non va molto d'accordo con le regole. Ah, e odia profondamente il suo nome! Non ha mai incontrato il suo tutore e di lui sa solo un nome fittizio, non quello vero, così decide di soprannominarlo Mister D.

"Ma io non potevo saperlo perché tu non mi hai mai scritto nemmeno una riga. Passi il fatto che non vuoi che ti conosca di persona. Oppure che non vuoi un mio ringraziamento. Ma almeno di conoscere il tuo nome di battesimo me lo potresti concedere”.
“Mi hai assegnato tu un nome. Anche se è orribile”.
“Non ti piace mister D.?”.
“Sembra il nome di un rapper”.
“E deduco non ti piaccia nemmeno il rap”.
“No”.
“Non canti?”.
“No”.
“Suoni?”.
“No”.
“Ma allora cosa fai?”.
“Di solito lavoro. Quando non ho una ragazzina che mi risucchia in stupide e inutili polemiche via cellulare”.

A scadenza settimanale la ragazza deve scrivere all'uomo misterioso un'email, nella quale racconta minuziosamente le sue giornate scolastiche, le sue sensazioni ed emozioni. Judy (così si fa chiamare a scuola perché odia il suo nome), a causa di un' influenza, decide di non scrivere la lettera settimanale nel giorno prestabilito, facendo così in modo che il suo benefattore le mandi un messaggio sul cellulare che le ha dato insieme al PC, per le emergenze. Nonostante Mister D sia restio ad un contatto, i due iniziano a sentirsi con più frequenza attraverso messaggi e chat.
Arriva l'estate e, Sallie, la migliore amica di Jer (come la chiama Mister D) la convince ad andare in campeggio con la sua famiglia; qui incontrerà Jimmie, il fratello maggiore di Sallie, che dimostrerà fin da subito il suo interesse per lei. Ma quando Jer manderà le foto scattate durante la vacanza a Mister D, lui non sembra gradire l'immagine di Jimmie che la abbraccia in modo intimo. Che il vecchio brontolone sia anche un bacchettone? Questo, Jer, non riesce proprio a capirlo.

“Perché per te è così importante?” mi scrive dopo un lungo tempo.
“Perché tu sei tutto quello che ho. Quello che si avvicina di più a una famiglia. E adesso che l'ho trovata una famiglia vorrei condividere ogni momento con lei”.

Ed eccoci arrivati a settembre: il Matusalemme narcolettico che insegna il corso di comunicazione e media, verrà sostituito da Jervie Pendleton, che appartiene alla famiglia fondatrice dell'istituto ed è lo zio di Julie, una delle ragazze più odiose al mondo.

Nel vedere lo zio di Julia per poco non mi prende un infarto.
Purtroppo io ho una fervida fantasia e mi ero fatta un dettagliato identikit del tricheco annoiato, ricco e bolso che avrebbe dovuto essere Jervie Pendleton, identikit che è stato impietosamente distrutto dal suo reale aspetto. 
Un uomo alto, dai capelli scuri e gli occhi di un nero intenso, elegante e, a occhio e croce, non oltre la trentina.

Jer si aspettava un vecchio tricheco annoiato ma, inaspettatamente, si ritroverà davanti un aitante ma austero ventottenne che la prenderà subito di mira, riempiendola di insufficienze e, sottolineando che potrebbe fare molto di più. Che rabbia! Ma di certo non può permettersi di abbandonare il corso e deludere Mister D, che è colui che finanzia i suoi studi! Dopo aver sopportato per un po', Jer decide di affrontare Pendleton, il quale, inaspettatamente, le offre il suo aiuto per recuperare i brutti voti. Mister D le consiglia di accettare, ma i dubbi della ragazza si riveleranno fondati: un articolo sul giornale della scuola che la immortala insieme a Pendleton al ristorante mentre mangiano una pizza. Una tragedia! Ora tutti la credono una poco di buono!
Come rimediare?


Prima delle vacanze per il ringraziamento, è Julia Pendleton ad invitarla alla tenuta del nonno per festeggiare. Dopo un tentennamento e una "spinta" da parte di Mister D, Jer accetta, non aspettandosi di trovarvi anche Jervie Pendleton, il quale inizierà a flirtare con lei.

«Te lo chiedo ora – mi sorride lui – ti va di fare coppia con me?». 
E io avvampo. 
Quella frase, non so per quale motivo, mi sconvolge, o forse è il suo profumo, il calore del suo corpo tanto vicino da confondermi.
«No – mi impunto assurdamente io – non voglio giocare con te».
Lui mi sorride perfido e mi indica con il capo l'unica persona che è rimasta da sola, in attesa di un partner, Mefistofele. 
«Puoi sempre giocare con lui» sussurra. 
Questo è un colpo basso. 
Allora il destino mi odia in questo periodo.
«Potresti prendere lui e io resto fuori dal gioco» ribatto velenosa.
«Io non voglio lui – mi sussurra all'orecchio Jervie – io voglio te». 
Mi sento il viso in fiamme.
«A me non piace giocare» sussurro al suo orecchio.
«Perché non lo hai mai fatto con me» continua lui piano senza allontanarsi dal mio orecchio. 
Ehi, un momento, ma di cosa stiamo parlando esattamente?
«Ti riferisci a questo stupido gioco, spero» gli faccio notare.
«Lascio a te la libera interpretazione delle mie parole» mi soffia sul collo sorridendo e il suo profumo mi invade subdolamente annebbiando i miei pensieri. 
Comincio a sospettare che stia flirtando con me.

La nostra protagonista proverà sentimenti sempre più forti per Jervie ma, il sospetto che nasconda qualcosa, non la abbandona. Inoltre, nonostante Mister D sia una presenza fissa  nella sua vita ma alla quale non ha mai potuto dare un volto, crede di provare qualcosa anche per lui.

Oddio, ma come faccio a strapparmi questo amore dall'anima? 
A dimenticare il suo calore, il suo profumo, le sue braccia? 
Come faccio a smettere di amarlo così tanto?

Tra situazioni davvero divertenti e gli sproloqui esilaranti della nostra protagonista, un professore sexy che la vuole tutta per sé, gelosie, un benefattore sempre più misterioso e incomprensioni varie, Jer avrà il suo lieto fine? Non vi resta che leggere il romanzo e scoprirlo!

Il mio primo vero bacio. 
Un bacio che ho visto solamente nei film e che mi fa dimenticare tutto ciò che c'è intorno, tutto ciò che non siamo io e lui, che non siano le mie e le sue labbra. 
Un bacio lunghissimo, che mi sconvolge, mi confonde e mi appaga come nient'altro mi ha mai appagato prima di questo momento.

Voglio complimentarmi con l'autrice per aver deciso di riadattare una tra le storie che mi hanno ricordato tanto la mia infanzia, riuscendo a tenermi incollata alle pagine del suo romanzo. Una scrittura scorrevole che racconta, dal pov della protagonista, una storia d'amore molto dolce, divertente, passionale ma anche profonda. Una ragazza cresciuta in orfanotrofio, senza essere mai scelta da potenziali genitori, che prova finalmente una sensazione di appartenenza ad una famiglia, grazie a quell'uomo senza volto e identità. Mister D, nonostante il suo distacco, fa sentire Jer in qualche modo amata e voluta da qualcuno. Questo è il messaggio che mi ha trasmesso questo romanzo: l'importanza dell'amore e di avere qualcuno a cui raccontare la propria giornata, condividere qualcosa di proprio.
Per quanto riguarda i protagonisti maschili, lascio a voi scoprire il misterioso Mister D. Jervie è un personaggio che di scopre pian piano, che mi ha conquistata con il suo modo di essere: un po' serio e austero all'inizio, per poi mostrarsi strafottente, ma anche dolce e passionale.
Lettura consigliata!









A presto!

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