Buongiorno Book Lovers! Oggi, in collaborazione con l'autrice, vi presentiamo la recensione di una storia che tratta un tema purtroppo attuale e tropo diffuso: il bullismo. Una storia di sofferenza e rivalsa che intreccerà la vita di vari personaggi. Buona lettura!
Titolo: La storia di Clarissa
Autore: Ilaria Rita Bianconi
Editore: self publishing
Link d'acquisto: ebook, cartaceo
Questa è la storia di Clarissa, una ragazza speciale, che nella sua breve vita ha dovuto affrontare situazioni più grandi di lei. Fra cui il bullismo. Una storia attuale, dove la sua vita s’intreccia con quella di altri ragazzi e ragazze coetanei e non, con momenti di vita famigliare, sociale e scolastica. Una storia avvincente fra scandali e tanto altro..
Clarissa, fin da bambina, è stata presa di mira dai coetanei con stupidi scherzi e prese in giro perché troppo buona e considerata falsa. Aveva solo Michele come amico e poteva contare sui nonni, molto comprensivi con lei.
Il primo episodio si presenta una mattina quando, Giacomo e Alessandra, due compagni di classe, le chiudono nell'armadio lo zainetto, facendole perdere anche l'autobus e, grazie all'aiuto di Michele, riesce a recuperarlo; una volta tornata a casa, però, viene rimproverata dai genitori, senza che questi chiedano alcuna spiegazione. Un giorno, Clarissa inizia a trascrivere tutti questi episodi su un diario, perché quello dello zainetto, purtroppo, è stato solo l'inizio e, per lei che è una persona taciturna e che si tiene tutto nel cuore, è una cosa molto importante. All'improvviso, arriva una notizia a sconvolgere ulteriormente la sua serenità: i genitori, senza prima consultarla o, perlomeno, ascoltare e parlare con lei, hanno deciso di trasferirsi in un paesino e iscriverla in una scuola privata.
Nella nuova realtà, Clarissa si sente fuori posto e non riesce a legare con nessuno e, da subito, dei nuovi compagni di classe iniziano ad infastidirla e, purtroppo, i genitori continuano a non ascoltarla, a non cercare di capire se qualcosa non va.
Il leader del gruppo, sembra quello più freddo e spietato e anche quello che le fa più paura.
"Fin dal primo giorno in cui la videro entrare a scuola, il gruppetto, ma in particolare lui, iniziò ad osservarla sia per capire come fosse caratterialmente sia per vedere come fosse vestita: lo facevano con tutti i nuovi iscritti per poi decidere chi prendere di mira e bullizzare o meno. Saltò subito all’occhio il suo abbigliamento molto semplice: Clarissa indossava abiti modesti, provenienti dal mercatino del paese, non si vestiva come loro, firmata dalla testa ai piedi, e quello fu un pessimo biglietto da visita per la poveretta. Da quel momento decisero che lei sarebbe stata la loro vittima, la loro valvola di sfogo quando avevano le giornate storte."
Sono trascorsi alcuni anni e, Thomas, uno del gruppetto di Michael, su insistenza del cugino più grande che frequenta già le superiori, invita a casa sua Clarissa per fare compiti; Thomas però non sa che, il cugino, ha delle mire sulla ragazza e quando tenta di violentarla in casa sua, resta scioccato. Clarissa, ha i riflessi pronti e, raccolte le sue cose, scappa subito via da quella casa per fare ritorno alla propria e scrivere tutto l'accaduto nel diario. Da quel giorno, cercherà di stare ancora più lontana da Thomas.
Come se non bastasse, arriva la notizia che i nonni materni sono morti in un grave incidente stradale; quegli stessi nonni che erano così cari e sapevano ascoltare così bene Clarissa.
Come farà adesso che si sente ancora più smarrita e sola?
"Da quel giorno così buio, passarono i mesi e gli anni e la dolce bimba oramai ragazza e quasi donna, divenne forte, ma con la tendenza ad isolarsi. Il pensiero di non poterli né vedere né sentire la faceva soffrire molto. La sua mente era sempre rivolta a quei nonni che le mancavano da morire. Spesso rinchiusa nella sua stanza, faceva brutti pensieri e ragionava sul modo in cui li avrebbe potuti raggiungere. Naturalmente tutto avveniva nella sua testa e nel suo cuore, non avendo né amici né molta confidenza con i genitori, non ne parlava con nessuno e non faceva altro che scrivere nel suo diario segreto."
"Clarissa si sentiva sempre più in imbarazzo ad andare in quella scuola, odiava la scuola privata, era frequentata solo da ragazzi montati e superficiali che non sapevano guardare al di là del vestiario o del portafoglio di una persona."
Clarissa, odia sempre più stare in quella scuola ma, appena tenta di parlarne al padre, questo si altera e la poverina, intimorita, per paura di non essere compresa e magari anche rimproverata, decide di eseguire gli ordini e di non parlare delle angherie che subisce a scuola dai compagni.
I genitori continuano a trascurare la ragazza, non le chiedono se c'è qualcosa che non va e danno per scontato che, il suo essere sempre più schiva e silenziosa, sia dovuto alla timidezza e al suo carattere.
Ci dispiace constatare l'assenza e la superficialità di questi genitori che, non pensano al bene della propria figlia, bene inteso come benessere, ma soltanto alle cose materiali, al proprio lavoro, alla propria vita e, questo, non è il modo più sano di fare i genitori.
Ci dispiace constatare l'assenza e la superficialità di questi genitori che, non pensano al bene della propria figlia, bene inteso come benessere, ma soltanto alle cose materiali, al proprio lavoro, alla propria vita e, questo, non è il modo più sano di fare i genitori.
Una sera, a cena, ospitano degli amici con la figlia Sabrina, una brava ragazza che da lì a poco si trasferirà nelle vicinanze insieme al fidanzato. Purtroppo, neanche Sabrina sarà in grado di aiutare Clarissa che, al contrario, si chiude sempre più in se stessa, cominciando a indossare vestiti larghi che la rendono goffa, per non essere notata. Ancora non sanno che le loro vite si incroceranno di nuovo.
"Quello che nessuno poteva immaginare era che i loro destini si sarebbero incontrati e scontrati nuovamente da lì a breve tempo"
Sabrina però, invece di portare positività nella vita di Clarissa, la farà incupire ancora di più.
"Nei giorni seguenti cominciò a interessarsi di cose oscure, macabre, iniziando ad autoinfliggersi del dolore con oggetti contundenti. La disponibilità di Sabrina aveva avuto effetti opposti, poiché lei non era abituata a tutte quelle attenzioni, a causa delle sue difficoltà a rapportarsi per via della diversità di carattere, infatti la ragazza era molto allegra ed espansiva al contrario suo che era molto timida e riservata. Questo la portava ad essere sempre fredda, diffidente verso chi le dimostrava un minimo di attenzioni e purtroppo ad autoinfliggersi del dolore per una sua difesa mentale. Per lei era come difendersi dal mondo esterno che cercava di coinvolgerla al suo interno."
Il bullismo subito fino ad ora, stava iniziando a trasformare Clarissa, portandola a pensare che, chiunque si approcciasse a lei, fosse una minaccia per la sua persona.
Comincia a provocarsi delle lesioni ma, ancora una volta, i genitori non si accorgono di niente.
Comincia a provocarsi delle lesioni ma, ancora una volta, i genitori non si accorgono di niente.
Grazie alla narrazione in terza persona, scopriamo che, Michael, in realtà, si è creato un fama da bullo ma in cuor suo, ha sempre avuto un interesse per Clarissa, nonostante davanti agli altri sia il primo a prenderla in giro. Clarissa, nonostante le prese in giro, ha una cotta per lui.
Un giorno, l'arrivo del giovane insegnante di italiano laureato in psicologia, riuscirà attraverso un tema, a far parlare di sé e aprire il proprio cuore ai ragazzi, tanto da ottenere la fiducia anche dal gruppo dei bulli.
"Il professor Rossi era molto amato perché aveva il dualismo, severità e gioco, infatti il suo amore per l’insegnamento, quando affrontava dei discorsi un po’ più difficili, lo portava ad essere molto rigido e intransigente per quanto riguardava anche solo i piccoli mormorii che potevano capitare durante la lezione, anche se cercava di trovare sempre dei metodi divertenti per non fare annoiare, mentre in altri momenti era una persona molto allegra, divertente e giocosa e abbastanza flessibile: durante le sue lezioni i ragazzi apprendevano divertendosi anche gli argomenti più seri e difficili da affrontare. E i suoi studenti lo adoravano proprio per questo."
L'insegnante cercherà di far aprire gli occhi ai genitori di Clarissa, ma otterrà dei risultati?
Michael, nutre un certo interesse per Clarissa ma è il primo a bullizzarla: perché questo comportamento? Cosa si nasconde dietro la maschera da duro di questo ragazzo?
Non vi resta che leggere questa storia, narrata con semplicità e maestria, che intreccia le vite di molte persone e, attraverso la sofferenza, porterà a qualcosa di buono.
Purtroppo, il bullismo è un fenomeno ampiamente diffuso e, spesso, basterebbe ascoltare e prestare più attenzione a chi ci sta intorno.
I personaggi sono ben delineati e, ognuno di loro, ha un ruolo fondamentale all'interno della storia, dalla quale trarremo un grande insegnamento.
Una lettura consigliata e adatta a tutte le età, per approcciarsi ad un tema così delicato.
Una lettura consigliata e adatta a tutte le età, per approcciarsi ad un tema così delicato.
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