Buongiorno readers, oggi esce "Un intero attimo di beatitudine" di Chiara Parenti e in collaborazione con l'autrice vi abbiamo preparato una piccola sorpresa, un estratto del romanzo che a detta di Chiara racchiude, racchiude il vero senso del romanzo.
![Un intero attimo di beatitudine di [Parenti, C.H.]](https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/41ElxTdVleL.jpg)
Titolo: Un intero attimo di beatitudine
Autore: C.H. Parenti
Editore: Dea Planeta
Data di uscita: 25 marzo
Lui era alla ricerca di qualcosa.
Lei aveva bisogno di essere trovata.
Arianna Brandi non è certo una ragazza che passa inosservata: capelli rossi come il fuoco e occhi pieni di rabbia. La rabbia di chi ha già perso tutte le cose che contano davvero: la famiglia, l’innocenza, la voglia di credere nel futuro. Infatti, da quando il padre se n’è andato, sparito nel nulla senza lasciare traccia, la vita di Arianna non è stata più la stessa. Qualcosa si è spezzato, e lei ha cercato rifugio nelle compagnie sbagliate, tra alcol, feste e notti infinite. Le cose cambiano il giorno in cui Arianna viene bocciata e la madre la costringe a lavorare nel bar di un piccolo paese alle porte di Siena. Per Arianna quello è l’inferno, l’estate peggiore che possa immaginare. Almeno fino al momento in cui incontra Daniel. Lui è tutto ciò che Arianna non è: timido, riservato, serio. Se ne sta seduto in un angolo del bar con una vecchia macchina fotografica tra le mani, sempre solo. Tra i due l’amore scoppia come una scintilla inaspettata, sorprendente. Lui la trascina nel suo universo misterioso, lei trova il modo di ricucire i pezzi della propria vita. Daniel sembra essersi materializzato dal nulla per salvarla, per portarla via sul suo cavallo bianco come un cavaliere dall’armatura scintillante. Eppure Arianna non sa che il ragazzo che le ha rubato il cuore nasconde un segreto. E che, forse, sarà lei a salvare lui. Dalla penna di un’autrice straordinaria, una storia romantica e indimenticabile sull’amore e sulle seconde possibilità. Quelle che la vita ci regala, sempre e comunque.
A diciotto anni, l’amore può cambiare tutto.
In un solo, indimenticabile istante.
In un solo, indimenticabile istante.
«Quali sono le cose per cui vale la pena vivere, secondo te?»
«Non lo so» rispondo incerta, rovistando velocemente nella mia testa in cerca di qualcosa di intelligente da dire. «Non credo nemmeno di averci mai pensato…»
«Ti aiuto» mi fa, e poi inizia a elencare ciò che per lui rende la vita degna di essere vissuta. Sono tutte piccole, incredibili cose. «Il sole che ti accarezza il viso in un tiepido mattino di primavera, le giornate senza fretta, il rumore del mare in inverno, gli abbracci lunghi e silenziosi, il profumo della pioggia d’estate, le canzoni quando ti tornano in mente all’improvviso.» Poi fa una piccola pausa e con un’occhiata indecifrabile aggiunge: «Un pettirosso che si posa sul davanzale della tua finestra…».
Lo scruto in silenzio, rapita.
«La bellezza è qualcosa per cui vale la pena di vivere. Nei momenti in cui ce la troviamo davanti e la ammiriamo in tutta la sua purezza, tutto, anche il tempo, si ferma. Così all’improvviso, dentro di noi, diciamo sì alla vita. È questo il famoso “attimo di beatitudine” che cita Dostoevskij alla fine de Le notti bianche» dice, e poi sgrana gli occhi e prende a recitare a memoria. «Un intero attimo di beatitudine! È forse poco per colmare la vita di un uomo?» Lo guardo esterrefatta e lui continua. «Quando ogni cosa è difficile, ci chiediamo se vale la pena sopportare tanta sofferenza. Ma a volte basta un attimo, un istante di pura, piena, totale gioia, per farci intravedere un senso. Il senso è proprio la Bellezza. È un’intuizione fugace, caduca come il battito d’ali di una farfalla, e a ragionarci troppo si dissolve, ma per un attimo, e per un attimo soltanto, è abbastanza. Ecco, in quell’istante di emozione irrazionale, in quella sensazione istintiva, capiamo che sì, ne vale la pena» dice, e poi mi scocca un’occhiata penetrante: «È proprio questa la bellezza che ci salva, Testa Rossa, la bellezza che salverà il mondo».
Non riesco a staccare gli occhi da lui. La mia mente, il mio cuore, i miei sensi, ogni parte di me è completamente incantata dal suono calmo della sua voce. «Dostoevskij è stato uno dei grandi estimatori della bellezza. Pensa che almeno una volta all’anno andava a vedere la Madonna Sistina di Raffaello» riprende a dire, catturando nuovamente la mia attenzione. «Era la sua terapia personale, l’unico modo che conosceva per sopravvivere all’orrore della realtà. È lui che ha scritto La bellezza salverà il mondo. L’idiota, l’hai mai letto?»
È così ipnotico che mentre parla trattengo il fiato e non mi rendo conto di farlo finché non resto a corto di ossigeno.
Credo che passi almeno un minuto intero prima che io riesca solo a scuotere la testa. «No, non l’ho mai letto, ma forse dovrei farlo. Subito.»
Lui mi sorride e poi torna a parlare e io scopro che amo i suoi silenzi tanto quanto amo le sue parole.
«Sai che in russo bellezza si dice krasota?»
Corrugo la fronte, confusa, e lui si affretta a spiegarmi. «La radice è krasa, un’antica parola slava che connota appunto il bello. Da questa derivano le parole slava, gloria, e krasnyj, rosso.» Mi sorride, afferrandomi una ciocca di capelli e facendomi sobbalzare il cuore.
Continuate a seguirci cari lettori perchè a breve ci saranno altre sorprese su questo romanzo.
Alla prossima!
Continuate a seguirci cari lettori perchè a breve ci saranno altre sorprese su questo romanzo.
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