Buongiorno cari lettori, eccoci a un'altra tappa della rubrica "La vostra voce" , un'idea nata in collaborazione con il blog Un tè con la Palma, per dare voce e spazio ai vostri scritti.
GENERE: Chicklit/Romance
DATA DI USCITA: 12/08/2020
Esclusiva Amazon in ebook, Kindle Unlimited e Cartaceo
Link d'acquisto: ebook; cartaceo;
Audrey è giovane, frizzante, con un grande talento per la recitazione e un sogno: approdare nell’Olimpo di Hollywood.
Raffaello è bellissimo, presuntuoso e sicuro di sé, con un’avviata carriera nel mondo del cinema che ancora non gli ha dato ciò che desidera: un Oscar.
Come tutti i romance è molto Romantico
Se siete dipendenti dalle commedie romantiche
Se amate il cinema e le serie tv
Se hai sempre sognato di innamorarti di scoprire cosa si nasconde dietro al mondo patinato di Hollywood
«Cazzo, sono
meglio del sesso!» mi ritrovo a pensare ad alta voce e con la Bocca piena.
«Forse perché non
hai provato il mio cannoncino!» una voce calda alle mie spalle mi fa
sobbalzare, di nuovo.
«Quindi ragazzi
avete deciso cosa volete fare?» chiede Marc rientrando senza preavviso.
Entrambi ritiriamo
le mani, come due fidanzatini beccati dalla madre a pomiciare sul divano di
casa. In sua presenza mi sento sempre così. Finirà mai questa sensazione?
«Accettiamo»
mormora lei.
L’ha sentita anche
Marc, ma perché non vendicarmi almeno un pochino?
«Come scusa?» le
chiedo con aria innocente e mostrandole il mio miglior sorriso.
«Non tirare troppo
la corda, Bonaventura!» borbotta lei.
«Ti chiedo di
ripetere, non ho proprio sentito» le richiedo, stronzo.
«Ti scuso, sarà la
vecchiaia!» dice lei con un sorriso.
Scendo dallo sgabello e le porgo la mano in direzione della pista. Lei strabuzza gli occhi. È davvero buffa. Riprovo questa volta con una faccia più spazientita. Sono sicuro che mi rovescerà addosso l’intero contenuto del suo bicchiere, ma pure nel suo drink ci deve essere la stessa droga pesante, perché fa una smorfia strana, alza gli occhi al cielo, mormora “devo essere deficiente” e prende le mie dita. Un sorriso mi fuoriesce spontaneo, quando vorrei solo mostrarmi indifferente e posato.
La porto in mezzo
alla pista. Nessuno sembra badare a noi e al nostro cessate al fuoco. Le faccio
fare una piccola piroetta e poi le trattengo il fianco destro con una mano
avvicinandola un poco. L’altra continua a stringere la sua in una classica
posizione danzante. Devo dirlo, le lezioni di ballo imposte da mia madre quando
avevo circa quindici anni hanno funzionato.
Mi muovo sicuro e Audrey non è da meno. Niente di ché, ma neppure sfiguriamo. Più la guido, più divento sicuro dei miei mezzi e più lei si lascia andare tra le mie braccia. Quella strana sensazione, quella per cui avrei voluto baciarla durante il provino, e quella per cui l’ho fatto davvero dopo lo show di Ellen, torna a torturarmi. Come un formicolio insistente lungo la spina dorsale.
La guardo, ha un’espressione incomprensibile. Ondeggiamo sulle note allegre e romantiche finché il ritmo aumenta e io la faccio volteggiare, una, due e tre volte. Poi la riprendo tra le mie braccia, questa volta vicini, pelle a pelle.
Con il suo vestito
che emette un fruscio leggero e che lascia intravedere davvero troppo, o troppo
poco, dipende dai punti di vista. La musica si ferma, insieme ai nostri piedi.
Ma i nostri occhi
non hanno smesso di osservarsi, di cercarsi. Così mentre una canzone di Lady
Gaga prende a martellare nelle casse, io e lei ci stiamo impercettibilmente
avvicinando. Chiuderei gli occhi se mi trovassi in normali circostanze, ma la
paura che si scosti è troppa. È un atto scellerato e compromettente, ma è come
se fossi totalmente catalizzato dai suoi occhi e dalla sua bocca. Sto per
baciarla, manca davvero un nulla, quando un lampo mi acceca per qualche
istante. Quando riapro gli occhi la ragazza che avevo di fronte un attimo fa si
allontana imprecando ancora con un maledizione che rende bene la
situazione.
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