Recensione "Una ragazza incantevole" di Jill Barnett

Buongiorno Book Lovers!Ecco la recensione di un nuovo romanzo di Jill Barnett tradotto da Isabella Nanni. Primo nella serie Magia Regency, con protagonisti la strega pasticciona Joy e Alec, l'algido Duca di Belmore.

Titolo: Una ragazza incantevole (titolo originale: Bewitching)

Autore: Jill Barnett

Traduttore: Isabella Nanni

Editore: Babelcube

Genere: Romance regency

Prezzo ebook: € 4,63

Prezzo cartaceo: non è al momento prevista l’edizione cartacea

Data pubblicazione: luglio 2019

Serie: Magia Regency

Link d'acquisto: Amazon

Inghilterra, 1813. Che cosa può mai fare un duca quando la promessa sposa che aveva accuratamente selezionato lo abbandona piuttosto che sposarsi senza amore? Per salvare il suo orgoglio non gli rimane che sposare la prima donna che gli cade tra le braccia.

Joyous Fiona MacQuarrie ha stregato il Duca di Belmore appena è apparsa dal nulla e lo ha steso… letteralmente. Quando l’orgoglio di Alec lo porta a sposarla, la giovane sconvolge la vita di questo serissimo e altezzoso duca inglese. Joy è una strega scozzese che non sempre riesce a controllare i suoi poteri magici. Ben presto la vita di Alec piomba nello scompiglio. Questa bellissima ragazza incanta chiunque gli stia intorno, accende la sua passione quando la bacia, ma rischia di causare uno scandalo mai visto con i suoi poteri magici. Stregati dalla passione, questi due cuori solitari sono i classici opposti che si attraggono in una storia irresistibilmente divertente e tenera.

Questo libro è la traduzione integrale di “Bewitching”, precedentemente pubblicato da Mondadori in forma sensibilmente ridotta con il titolo “Joy la strega”. Se avete amato Joy e Alec, adorerete la traduzione integrale del testo originale e la apprezzerete a maggior ragione se vi fosse sfuggita la precedente edizione.

Ci troviamo a Mull, in Scozia, durante una tempesta, dove sorge su una ripida collina il Castello di Duart, appartenuto al Clan MacLean e ai loro cugini, il Clan MacQuarrie. Il castello sembra disabitato da secoli ma, solo pochi adepti, sanno che ci vivono le streghe.

Ma se parliamo di streghe, non possiamo non nominare le MacQuarrie e, tornare indietro di secoli, quando, nel sud dell'Inghilterra, durante l'equinozio di primavera, il MacQuarrie prescelto per far sbocciare rose, ha provocato invece un'esplosione che ha ridotto il tempio a un ammasso di archi che, noi, oggi, conosciamo come Stonehenge. Questo fatto ha compromesso per sempre la reputazione di queste streghe.

E nel castello di Duart, proprio in quella notte tempestosa, le due streghe rimaste, una MacLean e una MacQuarrie, stavano facendo le loro magie. Sono Joyous, detta Joy, e sua zia che, sta tentando invano, di farla concentrare e fare incantesimi senza creare un disastro ogni volta. La zia, però, sta per recarsi nel Nord America per entrare a far parte del consiglio, lasciando la ragazza da sola, senza qualcuno che la protegga dai suoi stessi disastrosi incantesimi. Ma come convincere la zia a darle un po' di libertà quando la giovane si recherà in Inghilterra?

Ma Joy aveva vissuto con sua zia per quindici anni e ora voleva un’occasione per vivere da sola, per non rispondere ad altri che a se stessa.
Da sola forse avrebbe potuto imparare a controllare i suoi poteri. Forse non si sarebbe sentita così tesa e nervosa perché non avrebbe deluso altri che se stessa. La sua sconcertante abilità nel deludere immancabilmente le persone che più di tutte voleva compiacere la feriva profondamente.

Inghilterra: facciamo la conoscenza del Duca  di  Belmore, Alec Castelmaine, un uomo che poteva avere tutto ciò che desiderava, con un solo schiocco di dita. Un uomo piuttosto freddo che, nessuna donna è mai riuscita a conquistare e, fatica a dare confidenza persino ai suoi amici più stretti, Richard Lennox, Conte di Downe e, Neil Herndon, Visconte  di Seymour.

Fuori dal locale preferito del Duca, una vecchina gli predice che il suo matrimonio combinato salterà e lui sposerà la prossima ragazza che incontrerà, con la quale non si annoierà più.

«Chi sposerà?» Chiese Seymour, lanciando occhiate avanti e indietro tra Alec e la vecchia con un’espressione preoccupata.
«La prossima ragazza che incontrerà,» disse la vecchia con uno strano luccichio negli occhi. Alzò un dito e aggiunse: «Avrà qualche sorpresa in serbo per voi, eccome se ne avrà.»
«Non intendo più stare ad ascoltare.» Alec oltrepassò Richard, che stava ridendo, e aprì la porta di scatto.

E, poco dopo, arriva una lettera nella quale gli viene comunicato che, la futura sposa, è fuggita con un altro. Cosa farà il Duca? Per ora, decide di recarsi al suo capanno di caccia seguito dagli amici ma, appena prima di arrivare alla sua carrozza, qualcosa o, qualcuno, gli piomba addosso. Si tratta di Joy: la ragazza, per riuscire a fare gli incantesimi li deve scrivere; peccato che abbia bruciato parte di quello che le serviva per spostarsi fino a casa della nonna in Inghilterra.

«Dove sono?»
«Sul Duca di Belmore.»
«Belmore? ‘Belle more’! Oh santo…» Si tappò la bocca con la mano e guardò di qua e di là, studiando il circondario, prima di mormorare, «Dovevano essere fragole.»
«Che cosa?»
«Uh…niente.»
Alec spostò leggermente il peso.
La sconosciuta gli si avvinghiò ancora di più con le mani sulle spalle, e lo fissò, con il viso viso a pochi centimetri dal suo. Il loro fiato si condensò nell’aria fredda. Nessuno dei due si mosse. Per un breve istante, sembrò che il tempo stesso vibrasse intorno a loro. Per reazione Alec s’irrigidì e fece un respiro profondo.

E così, le strade di Alec e Joy si incroceranno e, da subito, verranno travolti da una serie interminabile di guai e, un piccolo incidente, li costringerà a fermarsi in una locanda.

Guardarla era come osservare un morbido coniglietto intrappolato nelle ganasce di ferro di una trappola per volpi. Qualcosa lo attraeva nella sua innocenza, come nell’aura d’impotenza che vedeva in lei. Per qualche ragione sentì il bisogno di metterla a suo agio, anche se non ricordava di essersi mai sentito particolarmente benevolo prima di allora. «Miss MacQuarrie.»
Fece un salto come se l’avessero pizzicata.
«Vi porteremo in una locanda e chiameremo un dottore per esaminarvi il piede.» E la vostra testa, pensò, o magari la mia, rendendosi conto che stava fissando la piega delle sue labbra.

L'algido Duca però, vede qualcosa che lo attrae in questa stramba Scozzesina e decide di sposarla la sera stessa. Joy, dal canto suo, ha sentito subito una forte attrazione per il Duca ma, al contempo, è come se ci fosse un filo che li lega, come se, Alec, avesse bisogno di lei, della sua allegria e magia nella propria vita.

«Mmh?» La bocca del duca le sfiorò la tempia. «Non ti piacerebbe?»
«Non ne sono sicura… Be’, voglio dire, sì… cioè, no.»
«Sei senza argomenti.» La baciò ancora.
Joy sospirò.
«Sposami, Scozzesina.»
«Sono una strega.»
«La maggior parte delle donne lo diventa prima o poi.»
«No. Voi non capite. Io sono una vera strega.»
«E io posso essere un vero bastardo. Ci abitueremo l’uno all’altra. Non m’interessa cosa pensi di essere. Voglio che tu mi sposi.»

I due novelli sposi andranno a vivere insieme alla residenza di Alec, Belmore Park, ma anche qui non mancheranno i disastri causati dalla piccola strega. Solo il guardare negli occhi la bella Joy farà vacillare la proverbiale freddezza di Alec.

E così arriviamo alla prima notte di nozze: Joy deve assolutamente confessare al marito di essere una strega; purtroppo lui la prenderà malissimo e metterà ancora più distanza tra loro.

Joy si sente bene e al sicuro solo tra le braccia del suo Alec, ma ha il timore che, il suo essere strega, possa impedire al Duca di innamorarsi di lei.

Una bufera di neve durante il viaggio per l'incontro con il Principe e, una magia un po' sbagliata, li metteranno in pericolo. Basterà a far capire ad Alec, quanto sia importante Joy nella sua vita?

Poi la guardò, guardò quel suo viso strano e quegli occhi verde intenso che vedevano il mondo in modo così diverso da lui.
Dove lei vedeva diamanti, lui vedeva ghiaccio. Dove lei vedeva fate, lui vedeva morte. Lei amava la vita, lui la detestava.

Una storia molto dolce e divertente, con una protagonista pasticciona e, con la testa spesso immersa in romantiche fantasie; un protagonista freddo che, sin da piccolo, ha dovuto imparare a mascherare tutte le sue emozioni, in nome del titolo nobiliare che grava sulla sua persona. I due protagonisti riusciranno piano piano ad evolversi, soprattutto Alec che, grazie alla sua Scozzesina, imparerà cosa significa amare ma, soprattutto, essere amati.
Come sempre, Jill Barnett è capace di creare situazioni tanto comiche, quanto romantiche e, perché no, un po' piccanti. Lettura consigliata!

Lei arrossì violentemente.
La voce preoccupata di Stephen ruppe il loro momento privato. «Joy, sei rossa, hai la febbre?»
Prima che potesse rispondere a tono, s’intromise Alec. «Sai, credo di sì.» Alec le fece scivolare un braccio intorno alle spalle. «È molto calda da ieri sera. Non è vero, Scozzesina?»
Gli diede una gomitata nelle costole. Suo marito aveva sì senso dell’umorismo, ma tutte le sue battute erano sconce.

Non vedo l'ora di leggere il secondo romanzo della serie con protagonisti due personaggi presenti in questa storia. Ne vedremo delle belle! Continuate a seguirci per saperne di più!

A presto!