Buongiorno readers, oggi vi parlo di Punizione divina di Paola Chiozza, un romanzo del quale ho molto sentito parlare per aver avuto un enorme seguito su Wattpad e da pochissimo uscito con Salani.
Autore: Paola Chiozza
Editore: Salani
Data di uscita: 14 marzo
Giuditta Moretti, fashion victim milanese e brillante studentessa universitaria, è al settimo cielo. Per concludere il suo percorso di studi manca solo il tirocinio a New York, in una grande banca d’affari. L’attendono un lavoro interessante e la città più bella del mondo: comprare quello splendido paio di scarpe Jimmy Choo che la chiamano dalla vetrina è il degno modo di festeggiare.
Ma qualcosa va storto, e per un errore di smistamento la sua destinazione non è più Manhattan, ma un inutile ranch sull’orlo del fallimento nel Montana: cavalli (non lo stilista, purtroppo), tori, mucche e puzza di sterco. E Scott Sullivan, figlio del proprietario del ranch: un arrogante cowboy tutto muscoli e presunzione, che per di più si veste in modo orrendo.
Giuditta, seppur disperata, sa che si tratta solo di tenere duro qualche settimana, cercando di migliorare la disastrosa situazione economica del ranch. Poi potrà tornare a Milano, alla sua laurea, ai suoi adorati negozi, alla sua vita di sempre e tutto questo sarà solo un brutto ricordo.
Semplice, no?
No.
Tra figuracce, momenti di disperazione e cortocircuiti ormonali Giuditta sta per scoprire il vero volto del sacrificio e dello spirito d’iniziativa.
E forse anche quello dell’amore.
Una storia geniale ed esagerata di amore, moda e finanza.
Punizione divina racconta la storia di Giuditta Moretti, una ventiduenne milanese alquanto singolare, che ha ereditato la passione per la finanza dal padre imprenditore e quella per la moda dalla madre. Judy è cresciuta in una famiglia benestante ed essendo figlia unica, le sono stati concessi ogni tipo di lusso e qualsiasi cosa desiderasse. Il suo rifornitissimo guardaroba, tra scarpe, abiti e borse, può vantare capi di Armani, Gucci, Dolce e Gabbana, Louboutin, Versace e persino Blahnick.
Nonostante queste frivolezze, è una ragazza molto intelligente e frequenta con il massimo dei voti la facoltà di economia alla Bocconi; il suo percorso di studi è quasi concluso e le manca soltanto lo stage prima di conseguire la laurea.
In qualità di miglior studentessa dell'ateneo, le è stato riservato il posto d'onore come tirocinante presso la J. P. Morgan & Chase di New York e la possibilità di passare quattro mesi a fianco dei migliori broker, manager e agenti finanziari di tutti gli Stati Uniti.
Purtroppo però qualcosa va storto e il suo posto è stato assegnato a Jessica Coppi, la sua rivale e acerrima nemica; lei invece dovrà partire per il Montana dove avrà il compito di risollevare le sorti del ranch della famiglia Sullivan.
«Montana…» farfugliai, incapace di realizzare l'assurdità della notizia. «Montana! Che cosa diavolo è il Montana? Una marca di carne in scatola?»
«Montana…» farfugliai, incapace di realizzare l'assurdità della notizia. «Montana! Che cosa diavolo è il Montana? Una marca di carne in scatola?»
Ma stiamo scherzando? Lei in mezzo alla cacca e alla puzza di cavallo, in un posto dimenticato da dio per quattro interminabili mesi?
Giunta a destinazione si rende conto che nonostante il luogo sia incantevole, non ha i confort e le comodità alle quali è abituata e nel centro cittadino, non ci sono centri commerciali o negozi con marchi rinomati con il quale consolarsi.
Per Judy è un affronto!
L'appartamento che le hanno riservato è nel tipico stile country, tutto di legno, non c'è nè il servizio in camera nè quello delle pulizie e manca persino il wi-fi. Un incubo!
A rendere le cose ancora più complicate, ci si mette Scott, il figlio minore della famiglia Sullivan, che con i suoi modi da rude cowboy le farà perdere le staffe in più di un'occasione, ma con il suo fisico atletico e gli addominali scolpiti sempre in bella mostra, sarà per Judy una vera e propria tentazione.
Sonia, forse qualcosa di buono c'è qui a Whitefish.» «Davvero?» «Scott Sullivan,» mormorai con voce torbida, «il figlio del proprietario del ranch.»
Avanti, dimmi com'è Scott.» Continuai a studiarlo, protetta dalle tendine di pizzo appese alla finestra. Scott stava carezzando e spazzolando Golden Dancer. «Credo che sia come il suo cavallo. Forte, selvaggio, indomabile» sussurrai in tono lascivo, con un accenno di bava alla bocca. Avevo abbandonato il capo contro la parete di legno. «I jeans gli fasciano le gambe in modo così virile!» «È eccitante?» «Se fa sesso con la stessa dedizione con cui spazzola quel cavallo…» Sonia sogghignò. «Si vede che non vai a letto con qualcuno da troppo tempo.»
Sonia, forse qualcosa di buono c'è qui a Whitefish.» «Davvero?» «Scott Sullivan,» mormorai con voce torbida, «il figlio del proprietario del ranch.»
Avanti, dimmi com'è Scott.» Continuai a studiarlo, protetta dalle tendine di pizzo appese alla finestra. Scott stava carezzando e spazzolando Golden Dancer. «Credo che sia come il suo cavallo. Forte, selvaggio, indomabile» sussurrai in tono lascivo, con un accenno di bava alla bocca. Avevo abbandonato il capo contro la parete di legno. «I jeans gli fasciano le gambe in modo così virile!» «È eccitante?» «Se fa sesso con la stessa dedizione con cui spazzola quel cavallo…» Sonia sogghignò. «Si vede che non vai a letto con qualcuno da troppo tempo.»
A vivacizzare le sue giornate ci penserà Emmy, una giovane fin troppo emancipata e alquanto diabolica quattordicenne, figlia minore della famiglia Sullivan. Assieme architettano un perfido piano ai danni di Scott, per farliela pagare per il modo in cui usa e poi getta via le ragazze: Judy dovrà farlo innamorare di lei per poi scaricarlo e spezzargli il cuore, proprio come lui fa con tutte quelle poverine.
Sarà saggio avvicinarsi così tanto a lui?
Per cercare di evitare il più possibile il contatto con il ragazzo, Judy decide di buttarsi a capofitto nel lavoro e gradualmente riesce ad ambientarsi e ad entrare in simpatia a tutti i membri della famiglia, che faranno del loro meglio per farla sentire a proprio agio.
Per cercare di evitare il più possibile il contatto con il ragazzo, Judy decide di buttarsi a capofitto nel lavoro e gradualmente riesce ad ambientarsi e ad entrare in simpatia a tutti i membri della famiglia, che faranno del loro meglio per farla sentire a proprio agio.
Tra figuracce, scene divertenti e provocazioni continue, tra Judy e Scott cresce l'alchimia e l'attrazione; Scott lentamente si lascia andare, permettendo alla ragazza di vedere oltre la maschera da sbruffone e sciupa femmine che indossa, e scoprendo un ragazzo terribilmente ferito per l'abbandono della madre, molto legato alla famiglia e alla sua terra e che rischia la vita ai rodei per poter salvare l'azienda di famiglia.
C'è una cosa che voi uomini non riuscite a capire. Non tutte le donne cadono ai vostri piedi. E sai perché non lo capite? Perché ragionate con l'uccello.» Scott allargò le braccia. La t-shirt mise in risalto i pettorali scolpiti. «Lo sai che l'erezione è il più sincero dei complimenti?» «Non l'hai detto davvero!» «Se vuoi posso ripetere.»
Ma Judy non è mai stata innamorata, se non dei suoi vestiti e delle sue scarpe firmate, perché loro non possono abbandonarti o ferirti, e ferma nelle sue convinzioni, continua a negare a se stessa ciò che inizia a provare per il cowboy.
Alcuni episodi più o meno imbarazzanti e alcune circostanze particolari, saranno la causa del loro allontanamento ma anche fonte di grande sofferenza che li porterà a riflettere.
Era ovvio che non mi sarei innamorata di Scott, perché io non mi innamoravo mai, ma come potevo resistere al richiamo dell'uomo selvaggio? Tutto in lui gridava “sesso, sesso, tanto sesso”. Focalizzai il mio pensiero sulla cacca di cavallo, la stessa che aveva rovinato il favoloso paio di scarpe Manolo Blahnik. «Scott spala la cacca,» ripetei come un mantra, «e io sono Giuditta Moretti. Troverò la concentrazione per sconfiggere il demone del sesso che alberga dentro di me. Non cederò alla tentazione. Cacca. Cacca di cavallo.»
Saranno in grado di essere sinceri con se stessi e andare oltre alle difficoltà e alle apparenze?
Perchè il tempo stringe e si avvicina il giorno in cui Judy dovrà far ritorno a Milano.
Riusciranno a chiarirsi e ad avere il tanto sospirato lieto fine?
Paola Chiozza è stata una sorpresa! Questo romanzo l'ho letteralmente divorato, pagina dopo pagina, riga dopo riga. Credo di non aver mai letto nulla di così divertente e coinvolgente in vita mia, non facevo che ridere. Che dire dei personaggi? Semplicemente fantastici, ben caratterizzati, brillanti e divertenti. Giuditta ha decisamente movimentato la tranquilla cittadina del Montana con la sua vitalità, le sue figuracce, le canzoni di Albano e Romina e l'autrice, è riuscita a sorprendermi con una gag divertente su Berlusconi e Forza Italia. E che dire di Scott? A parte il corpo da dio greco, il comportamento che aveva nei confronti delle ragazze era il riflesso della sfiducia che prova nei confronti delle donne legato all'abbandono della madre e nascondeva le sue fragilità dietro a un comportamento da sbruffone e sciupa femmine. E' stato bello scoprirlo poco alla volta. Una menzione particolare la devo fare a Sonia, per la sua pazienza nei confronti di Judy. Io spesso le avrei dato un bel calcio nel sedere! Lei invece riusciva sempre a comprendere la motivazione che si nascondeva dietro ad ogni suo comportamento, ed è stata preziosa durante tutta la storia, sostenendo l'amica, rassicurandola o spronandola quando necessario. La narrazione è molto fluida e il linguaggio talvolta colorito utilizzato dall'autrice, l'ha resa ancora più coinvolgente.
Paola ha decisamente scritto qualcosa di unico nel suo genere e se ve lo lasciate scappare, cari readers, siete fuori di testa!
C'è una cosa che voi uomini non riuscite a capire. Non tutte le donne cadono ai vostri piedi. E sai perché non lo capite? Perché ragionate con l'uccello.» Scott allargò le braccia. La t-shirt mise in risalto i pettorali scolpiti. «Lo sai che l'erezione è il più sincero dei complimenti?» «Non l'hai detto davvero!» «Se vuoi posso ripetere.»
Ma Judy non è mai stata innamorata, se non dei suoi vestiti e delle sue scarpe firmate, perché loro non possono abbandonarti o ferirti, e ferma nelle sue convinzioni, continua a negare a se stessa ciò che inizia a provare per il cowboy.
Alcuni episodi più o meno imbarazzanti e alcune circostanze particolari, saranno la causa del loro allontanamento ma anche fonte di grande sofferenza che li porterà a riflettere.
Era ovvio che non mi sarei innamorata di Scott, perché io non mi innamoravo mai, ma come potevo resistere al richiamo dell'uomo selvaggio? Tutto in lui gridava “sesso, sesso, tanto sesso”. Focalizzai il mio pensiero sulla cacca di cavallo, la stessa che aveva rovinato il favoloso paio di scarpe Manolo Blahnik. «Scott spala la cacca,» ripetei come un mantra, «e io sono Giuditta Moretti. Troverò la concentrazione per sconfiggere il demone del sesso che alberga dentro di me. Non cederò alla tentazione. Cacca. Cacca di cavallo.»
Saranno in grado di essere sinceri con se stessi e andare oltre alle difficoltà e alle apparenze?
Perchè il tempo stringe e si avvicina il giorno in cui Judy dovrà far ritorno a Milano.
Riusciranno a chiarirsi e ad avere il tanto sospirato lieto fine?
Paola Chiozza è stata una sorpresa! Questo romanzo l'ho letteralmente divorato, pagina dopo pagina, riga dopo riga. Credo di non aver mai letto nulla di così divertente e coinvolgente in vita mia, non facevo che ridere. Che dire dei personaggi? Semplicemente fantastici, ben caratterizzati, brillanti e divertenti. Giuditta ha decisamente movimentato la tranquilla cittadina del Montana con la sua vitalità, le sue figuracce, le canzoni di Albano e Romina e l'autrice, è riuscita a sorprendermi con una gag divertente su Berlusconi e Forza Italia. E che dire di Scott? A parte il corpo da dio greco, il comportamento che aveva nei confronti delle ragazze era il riflesso della sfiducia che prova nei confronti delle donne legato all'abbandono della madre e nascondeva le sue fragilità dietro a un comportamento da sbruffone e sciupa femmine. E' stato bello scoprirlo poco alla volta. Una menzione particolare la devo fare a Sonia, per la sua pazienza nei confronti di Judy. Io spesso le avrei dato un bel calcio nel sedere! Lei invece riusciva sempre a comprendere la motivazione che si nascondeva dietro ad ogni suo comportamento, ed è stata preziosa durante tutta la storia, sostenendo l'amica, rassicurandola o spronandola quando necessario. La narrazione è molto fluida e il linguaggio talvolta colorito utilizzato dall'autrice, l'ha resa ancora più coinvolgente.
Paola ha decisamente scritto qualcosa di unico nel suo genere e se ve lo lasciate scappare, cari readers, siete fuori di testa!

Anche per oggi è tutto, alla prossima!
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