mercoledì 21 novembre 2018

Recensione di Cuore Nero di Amabile Giusti

Buona sera cari lettori, oggi finalmente vi propongo la recensione di Cuore nero di Amabile Giusti.






A diciassette anni ci si può imbattere nel vero amore? È ciò che si chiede Giulia quando quel sentimento irrompe nella sua vita. Prima di allora era una ragazza indipendente, segnata dal burrascoso divorzio dei genitori, con una visione tutt’altro che romantica dei rapporti sentimentali.

Finché non si prende una cotta tremenda per Max, un compagno di scuola, e la sua razionalità inizia a vacillare. Lei, di solito brillante e decisa, si sente stupida e confusa. Eppure lui è fin troppo pieno di sé, non il suo tipo, anche se è terribilmente attraente, e Giulia fa di tutto per reprimere le proprie emozioni e dimenticare la loro breve, insignificante storia. 

Una sera, mentre porta a passeggio il cane, incontra Victor, un ragazzo dall’accento francese che, sbucato dal nulla, le dice di essersi trasferito a Palmi da poco con la madre e la sorella. Biondi e pallidissimi, i tre sembrano avvolti da un mistero: escono solo di notte e abitano nella Villa dell’Agave, una vecchia casa dalla fama sinistra.

Da quel momento, inaspettatamente, Max ricomincia a corteggiarla, e non solo: fa di tutto per metterla in guardia da Victor, come se sapesse qualcosa sul suo conto che non può rivelarle. Come mai i due si conoscono? Perché si detestano? Cosa nascondono entrambi?

Trascinata da una passione irrefrenabile, Giulia piomberà in un mondo che credeva relegato alla leggenda e alla fantasia, un mondo abitato da esseri misteriosi assetati di sangue, che attraversano i secoli lottando per sopravvivere. E scoprirà che amare un vampiro è una dannazione, un desiderio proibito, ma sceglierà di correre il rischio a qualunque costo. Anche se sa di essere una preda. Perché se vivere con lui è difficile, vivere senza di lui è impossibile.









La lettura di questo romanzo è stata frutto di un'attenta e ponderata riflessione, perché di libri sui vampiri ne ho letti parecchi, e avevo paura che anche questo cadesse nei soliti cliché.
Alla fine, visto che è uscito da poco il seguito del romanzo e che la mia amica Layla mi ha assicurato che non me ne sarei pentita, mi sono convinta.

Ora vi domanderete... ne è valsa davvero la pena?
Assolutamente si! 

Ammetto di aver riscontrato alcuni cliché all'interno del romanzo, ma come dicevo, sono stati scritti talmente tanti libri sui vampiri, che non mi sarei aspettata altrimenti; in alcuni punti non ho potuto fare a meno di paragonarlo a Twilight, perché alcune scene me lo hanno ricordato, soprattutto quando ci ritroviamo quasi in un triangolo amoroso ed è stato inevitabile chiedermi:




Ma la scelta è stata rapida e indolore e vi assicuro che, a parte piccoli dettagli, non ha nulla a che vedere con la storia della Meyer.
Ma andiamo per gradi.
Questo romanzo molto corposo (quindi preparatevi), è diviso in quattro parti ed è narrato in terza persona, principalmente dal pov di Giulia, la nostra protagonista; questa scelta stilistica non è la mia preferita, in quanto prediligo libri in prima persona, meglio ancora se con più pov.
Come dicevo, i capitoli sono molto corposi e a mio avviso, alcune scene nella prima parte potevano essere tagliate, in quanto non indispensabili ai fini del racconto, ma mano a mano che mi addentravo nella storia, mi sono dovuta ruicredere su molti aspetti.
In primis sul rapporto di odio/amore tra Giulia e Max, che a tratti è davvero esilarante per via delle battute al vetriolo che si scambiavano, quindi difficile rinunciarci e successivamente, perché la storia è entrata nel vivo, e più particolari si aggiungevano, più si riusciva a comprendere i personaggi e/o le decisioni, talvolta infelici, che gli stessi prendevano.

Che dire dei personaggi?

Giulia è una diciassettenne testarda e determinata, è sempre stata sicura di sé, ma da quando è entrato Max nella sua vita, si è sentita stupida, insicura e a tratti molto ingenua.
Si è posta più volte la domanda se sia possibile incontrare a diciassette anni il vero amore, e strada facendo, si è data sempre risposte diverse.

Bastano diciassette anni per parlare d'amore? Aveva il terrore che bastassero eccome. Avrebbe preferito essere certa che, fino a una certa età, i sentimenti fossero solo fili d'erba, ossi di seppia e foglie autunnali, cose leggere e passeggere, che non possono ridurre l'anima a una tasca rovesciata. Sarebbe stata più tranquilla con quella certezza.
Tanto non lo amo, tanto passa. Anche se non riesco a scioglierne i nodi, passa.
E se non passa?

Ciò che ho apprezzato di Giulia è il temperamento e il carisma, fiero e combattivo; sono epiche le sue battutine che caratterizzano tutto il romanzo.
Ho fatto molta fatica invece a comprendere il personaggio di Max; in alcuni momenti lo ho detestato, forse perché faceva soffrire Giulia o perché si comportava da stronzo insensibile, poi mano a mano che mi addentravo nella storia e scoprivo nuovi particolari, non ho potuto non cambiare opinione su di lui. Per certi versi mi ha ricordato Edward Cullen quando insisteva con "devo proteggere Bella"!

Ed era davvero stressante essere innamorate di un vampiro che entra nella tua vita e la sconvolge, e poi sparisce per proteggerti dalla tempesta, e non capisce che la tempesta ce l'hai ormai dentro.

Victor, che dire di lui? Potrei dirne davvero tante, ma non posso lasciarmi andare senza svelare dettagli compromettenti, quindi dirò solamente che all'inizio non era un personaggio molto presente, poi mano a mano lo è stato sempre più e l'idea che mi ero fatta inizialmente era totalmente sbagliata. Non ho provato sentimenti particolari per questo personaggio se non verso la fine, dove lo ho proprio detestato.
A fare da contorno ai tre personaggi principali, troviamo:
Lisa, la "madre" di Max, donna di una dolcezza e saggezza indescrivibili
Roberto, "il padre" di Max, uomo schivo e riservato,
Bea l'amica storica di Giulia, una ragazza leggermente impicciona ma un'amica fidata
Laura, la sorella di Giulia, che in alcuni momenti ho adorato per la sua comicità
Non possiamo dimenticare il fantastico Ciccio, personaggio che compare sporadicamente durante la storia ma talmente esilarante da lasciare il segno
Suzanne Lassalle, "sorella" di Victor, un personaggio che ho odiato dall'inizio alla fine
Harriet Lassalle, poco presente e che ho rivalutato verso la fine del romanzo

Per entrambi era la prima volta di ogni cosa: un avvio curioso, bramoso, fatto di sensazioni difficili da tenere a bada. Goffi ma risoluti, sembravano creature, un tempo bendate, che adesso brancolavano guardando il sole in faccia.

Insomma, cuore nero, è un'appassionante storia dai toni dark, che racconta una bella e travagliata storia d'amore tra due adolescenti, un'umana e uno non del tutto "normale", ma non solo, regala al lettore una bella dose di suspance e mistero, lasciandolo confuso sulla natura dei due personaggi maschili, su quali fossero i loro ruoli: chi è il vampiro, chi è il cacciatore? Che differenza c'è tra l'uno e l'altro?
Non sono piccoli dettagli, e riuscire a portarli avanti con maestria, rapendo il lettore e svelandoli poco per volta, denotano una certa maturità dell'autrice.
Preparatevi perché il finale potrebbe lasciarvi a bocca aperta e per fortuna per me, ho già a disposizione il seguito.


⭐⭐⭐⭐



Alla prossima!




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