mercoledì 26 settembre 2018

Recensione di Prigioniera dei sogni di Ilaria_Si

Buongiorno amici lettori, come state? Per noi è un periodo abbastanza impegnativo ma ricco di soddisfazioni per una serie di collaborazioni con delle autrici che siamo riuscite ad ottenere.
Oggi, grazie alla richiesta dell'autrice, abbiamo il piacere di presentarvi Prigioniera dei sogni di Ilaria_Si.













Cosa ci fa una ragazza di quindici anni sul tetto di un centro commerciale in una mattina fredda e piovosa?

Eluana vuole farla finita perché non riesce più a sopportare l’immenso dolore che si porta dentro da quando ha visto suo padre con un’altra donna e lui se n’è andato di casa, lasciandola sola con sua madre. Nel tempo Eluana ha provato a superare il distacco immergendosi nello sport, ha tentato di non dare peso alle prese in giro dei compagni di scuola che la considerano troppo timida, o troppo strana. Ma questo non è bastato e ora ha deciso di togliersi la vita, con la speranza che sua madre e suo padre possano invece riprendere la loro.

Quella mattina al centro commerciale c’è anche Alex, un giovane ventenne addetto alla sicurezza, chiamato in servizio prima del previsto per sostituire un collega malato. E la coincidenza è vitale, perché Alex vede Eluana sul tetto, la raggiunge e si lancia verso di lei proprio mentre Eluana si getta nel vuoto.

Alex la afferra per una ciocca di capelli e la tiene sospesa finché non arrivano i soccorsi. Nel frattempo, però, Eluana batte la testa sul bordo del cornicione, perde i sensi ed entra in un mondo parallelo, dove le due parti di sé, quella debole e quella forte, si scindono e si fronteggiano. Eluana deve quindi fare i conti con le proprie paure, affrontare l’idea che ha di se stessa e scoprire dentro di sé un coraggio che non sapeva di avere.

Con uno stile fresco e moderno, l’esordiente Ilaria Siddi accompagna la sua protagonista in un mondo immaginifico in cui luoghi incantati si alternano ad abissi oscuri, in un gioco di luci e di ombre che riflette le pieghe dell’animo umano.

Seguendo il viaggio di Eluana nei propri sogni, ciascuno di noi si immerge infatti nell’intimo della propria identità e ne riemerge con la consapevolezza che non esistono limiti alle nostre possibilità e che gli ostacoli e le barriere che ci bloccano spesso sono solo una creazione della nostra mente.

Alla fine, in un ribaltamento dei ruoli voluto dal destino, toccherà dunque a Eluana salvare Alex, ma l’autrice ci lascia con la curiosità di scoprire nel seguito di questa storia se Eluana riuscirà a farlo, saltando nel buio delle proprie paure e riconquistando la luce della fiducia in se stessa.
















Questo libro, pur essendo un'opera di fantasia, è stato ispirato da un fatto di cronaca realmente accaduto e ne troviamo conferma nelle prime pagine.
L'autrice inizia presentandoci Eluana, una quindicenne molto timida e introversa, che fatica a fare amicizia, preferendo restare sola a stare in mezzo alla gente e con una situazione familiare pessima: da piccola ha visto il padre mentre tradiva la madre con un'altra donna sul divano di casa, con conseguenti litigi e separazione dei genitori. Questo singolo fatto, oltre ad averla sconvolta e segnata per sempre, ha portato all'assenza del suo amato padre e all'allontanamento della madre che, per andare avanti e non pensare ai suoi problemi, si è buttata a capofitto nel lavoro. Se dal punto di vista economico la decisione della madre è capibile, la conseguenza inevitabile è che Eluana viene trascurata e lasciata costantemente da sola. 

Nessuno, mai, aveva fatto uno sforzo per avvicinarsi a lei, nessuno da tempo non le chiedeva semplicemente: «Come stai?». Come si sentiva sola, profondamente, inesorabilmente desolata e sperduta! Come avrebbe voluto qualcuno che la consolasse!

Come se aver perso entrambi i suoi punti di riferimento non bastasse, anche con i compagni di scuola la situazione  prende una brutta piega: il suo comportamento viene male interpretati e inizia ad essere oggetto di scherno da parte dei coetanei, che la allontanano sempre più e i loro atteggiamenti degenerano in atti di puro bullismo.

La solitudine non la spaventava, ma i suoi gusti non erano passati inosservati tra i compagni di scuola. Troppo timida? Ma no, troppo antipatica. Troppo sensibile? Ma no, troppo stupida. Troppo solitaria? Ma no, troppo strana. All’inizio avevano iniziato a evitarla, poi erano arrivate le offese e le prese in giro.


Eluana era diventata il bersaglio preferito di quelle canaglie impertinenti, ma non lottava, non si opponeva, non si difendeva. 



Tormentata da una profonda angoscia, non riesce più a distinguere il bene dal male; vuole solo smettere di soffrire, anzi di provare emozioni. Decide così di recarsi, la mattina presto, sul tetto del parcheggio del centro commerciale per gettarsi nel vuoto e trovare finalmente pace dentro di sé. 
Da sola, all'ultimo piano di un parcheggio deserto, ripensa a tutti i momenti belli che aveva vissuto prima di quell'orribile momento e non riesce a non pensare che sia solo colpa sua. Se solo fosse stata zitta......
Terribili parole escono dalla bocca di Eluana; parole cariche di rabbia e odio, che a lungo aveva trattenuto dentro di se.

Ve la farò pagare! A tutti quanti. Vi pentirete di quello che mi avete fatto.”


Finalmente era arrivato il suo giorno. La gente, tutti, mamma e papà, i professori, i compagni, tutti avrebbero pagato e tutti si sarebbero ricreduti. Non voleva più sentirsi fuori posto e soprattutto non voleva più perdere. A scuola, in palestra, con gli amici, in famiglia, nella vita.


Non sentiva freddo e nemmeno più dolore, la sua insicurezza era svanita come d’incanto perché, questa volta, era sicura di quello che stava per fare. Aveva deciso di liberarsi definitivamente da un mondo che non era mai stato suo, che non l’avrebbe mai accettata e di cui non avrebbe mai fatto parte.


Voleva ricongiungersi con la felicità che aveva perso per strada, voleva ritornare a ridere, a essere spensierata e serena, senza più problemi, senza più pensieri.



Fortunatamente un giovane sorvegliante di nome Alex, che aveva iniziato da poco il turno di lavoro per sostituire un collega malato, si accorge che la ragazzina si aggira sola e impaurita per il parcheggio e, grazie ad un terribile presentimento, arriva in tempo per afferrarla e chiamare i soccorsi. Entrambi hanno rischiato di morire: Eluana per essersi lanciata nel vuoto e Alex per averla afferrata in uno slancio disperato rimanendo in bilico aggrappato al cornicione.
Eluana viene ricoverata in una clinica psichiatrica perché ritenuta mentalmente instabile; da questo momento in poi, una serie di vicende sconvolgerà le vite di entrambi i personaggi portandoli in un mondo parallelo chiamato Euclyde, dove grazie all'aiuto della Forza creatrice, Eluana verrà a conoscenza della sua vera natura e separata dalla sua parte forte e determinata ma priva di sentimenti,  formando un nuovo individuo chiamato Crisalidù.
L'una non può vivere senza l'altra e potremmo definirle una la mente e l'altra il cuore. Anche Alex verrà a conoscenza di far parte di questo mondo e il suo compito sarà quello di proteggere Eluana.
Questa rivelazione rafforzerà ancora di più il rapporto che sta sbocciando tra i due ragazzi e grazie alla sua vicinanza, Eluana riuscirà a sentirsi diversa, più forte e a provare finalmente sentimenti positivi e non auto distruttivi.


Sin dalle prime battute il lettore viene catapultato nella vita di Eluana e dovrà affrontare assieme a lei tutto il dolore che si porta dentro. Leggere questa parte è stato davvero difficile, non perché il romanzo sia pesante, anzi, ti colpisce sin da subito grazie allo stile scorrevole, mai noioso e ai concetti espressi in modo fresco e piacevole, ma perché alcuni racconti della sua sofferenza e alcune frasi, riescono a sconvolgerti e a toccarti sin nel profondo. Il messaggio che vuole inviare l'autrice viene recepito forte e chiaro; non bisogna nascondere la testa sotto la sabbia solo perché è una cosa che non ci riguarda personalmente e ci auguriamo che chi leggerà questa recensione, decida di approfondire l'argomento e condividere a sua volta. Siamo fermamente convinte che se i ragazzi fossero maggiormente sensibilizzati sull'argomento, attraverso testimonianze o semplicemente leggendo questo romanzo, ci penserebbero due volte prima di dire o fare determinate cose.
L'autrice ha volutamente dato una seconda possibilità ad Eluana, trasformando un terribile fatto di cronaca in un'avventura fantasy nella quale, se si riesce a leggere tra le righe, si intuisce la lotta della protagonista per sconfiggere le proprie debolezze e vincere le proprie paure.
Questo romanzo ci aiuta a capire che tutti abbiamo una parte forte e una più debole: la prima ci aiuta indubbiamente ad affrontare i momenti difficili, ma non dobbiamo dimenticare che senza la nostra parte sensibile, non potremmo provare emozioni o empatia per le persone; è fondamentale quindi imparare a equilibrare le due parti, evitando che una prevalga sull'altra.
La vita, si sa, è piena di insidie e momenti difficili, ma il segreto sta nell'avere accanto le persone giuste: quelle in grado di aiutarti, capirti e sostenerti.
Speriamo con tutto il cuore che non siano solo parole scritte su un blog ma possano essere d'aiuto a chi non ha ancora trovato la forza di affrontare la vita e uno stimolo per fare davvero qualcosa per aiutare e capire questi ragazzi.





⭐⭐⭐⭐




E come di consueto, concludiamo la collaborazione con una breve intervista all'autrice.

Ciao Ilaria, non sappiamo se hai dato una sbirciatina alle nostre interviste ma di solito iniziamo chiedendo all'autore di parlare un pò di se. Chi è Ilaria? Come passi le giornate e cosa ami fare?


Ciao a tutti e grazie per questa piacevole "chiacchierata".
È difficilissimo descrivere se stessi...dove posso cominciare? Allora... Ilaria attualmente è una lavoratrice, una mamma, una moglie, un'amica, una sorella, una figlia ma anche una grande sognatrice.
Le mie giornate si alternano tra famiglia, lavoro e naturalmente le mie passioni:  la scrittura e la fotografia.

Amo le giornate all'aria aperta, amo fotografare paesaggi e cerco sempre momenti di tranquillità da condividere con i miei cari o semplicemente in solitudine.

Il tema che tratti è molto delicato. Perché hai deciso di lanciare questo messaggio e basare il romanzo su questo tema?


Perché ogni volta che apprendo notizie sul suicidio di adolescenti, rimango pietrificata, sconvolta e scioccata. Non posso credere a vite spezzate dalle provocazioni, non riesco ad accettare che anime sensibili e fragili siano fatte a pezzi in modo così abietto e meschino. Là fuori c'è posto per tutti, non solo per i prepotenti! Quindi dico NO al bullismo. È un atteggiamento sbagliato e deleterio che va studiato e tenuto sotto controllo per evitare che prenda il sopravvento, specialmente nelle scuole dove la prima regola da seguire dovrebbe essere : RISPETTO.

Abbiamo notato che nella prima parte hai evitato di dare una collocazione geografica alla storia. Avevi in mente un luogo in particolare o ti sei fatta ispirare da qualche luogo?


L'ho fatto di proposito per salvaguardare l'identità della protagonista. È un fatto di cronaca che mi ha ispirato ma Eluana (nome casuale utilizzato a scopo narrativo) rappresenta tutte le vite (e badate ce ne sono tante) che sono state annullate a causa di offese e sofferenze.
Per i luoghi mi sono ispirata a varie località. Nelle descrizioni degli ambienti ci sono, in realtà, tanti piccoli appunti di viaggio.


Parliamo ora dei personaggi: come sono nati? Come hai scelto nomi e caratteristiche?


Il nome Eluana è nuovamente legato ad un fatto di cronaca, diverso da quello affrontato nel mio romanzo e che riporta al tema dell'eutanasia, altro argomento molto delicato. Ho voluto utilizzare questo nome per ricordare questa bellissima ragazza.
Alex in realtà è il nome di mio nipote, Virginia la mia migliore amica, Mykin somiglia a quello di mia figlia... Insomma ho preso in prestito i nomi dei miei familiari😊 . Per le caratteristiche dei personaggi, sono andata un po' a sentimento, li ho immaginati e plasmati a mio piacimento.

L'idea di dividere la storia tra realtà e fantasia ti è venuta da subito o è stata una scelta che hai maturato strada facendo?


Quando ho iniziato a scrivere il romanzo non credevo di approdare su Euclyde.
È un passaggio che è avvenuto per caso, nel tempo, in maniera naturale. Quindi no, non è un'idea avuta di proposito, è maturata strada facendo.

La parte fantasy l'hai concepita per smorzare un pò i toni "pesanti" del tema predominante?


A dire il vero no. Quando ho iniziato a scrivere non avevo in mente neanche il genere. Un drammatico che si è trasformato lentamente in un fantasy anomalo (così l'ha battezzato una mia amica😂).  Ma probabilmente ho subíto l'influenza delle mie letture: appunto fantasy, horror, dark fantasy, Urban fantasy ecc.....

Parlaci del perché hai deciso di far sdoppiare Eluana e del modo in cui le hai fatto affrontare le sue fragilità.


L'ho fatta sdoppiare perché a volte, specialmente in alcune circostanze, pure io non vorrei provare le emozioni.
Quando ci si trova davanti ad una cosa che fa soffrire, una cosa brutta che ti colpisce e che ti ferisce.... Non preferiresti che di botto tutto cessasse? Prendi il primo amore per esempio. È una cosa allucinante, quando si soffre per un amore non corrisposto, per una delusione in amicizia, per una perdita dolorosa, una notizia sconvolgente... insomma a volte vorrei essere come Crisalidù e non provare più niente. Dopo però mi rendo conto che senza quelle sensazioni probabilmente non mi sarei mai innamorata, non avrei mai voluto bene a nessuno, non avrei potuto capire dove e come ho sbagliato, non avrei potuto "sentire" e dopo "metabolizzare" e dopo ancora "crescere". Ecco l'evoluzione di Eluana. Una metamorfosi continua, un passaggio dall'età adolescenziale a quella adulta. Un passaggio dunque, difficile.

Il finale del romanzo è stato davvero un colpo basso. Ipotizziamo che ci sarà un seguito. E' già in stesura? E' già pronto? Dacci delle indicazioni in merito.


Avete ragione. Ci sto lavorando. A rilento come al solito a causa dei vari impegni. Potete comunque trovare alcune bozze sul seguito su wattpad. Il titolo c'è già: Prigioniera del Destino.

Vogliamo concludere chiedendoti di lasciare un messaggio per i nostri lettori.


Grazie a tutti coloro che hanno letto e seguito questa intervista. Grazie perché sono sicura che se ci avete seguito fino a qui, potrete fare da portavoce al mio messaggio: NO BULLISMO.

Ringraziamo nuovamente Ilaria per averci contattato e permesso di leggere il suo romanzo.
Come vi ha anticipato nell'intervista, il seguito di Prigioniera dei sogni, lo potrete trovare qui.

Continuate a seguirci per nuove ed appassionanti recensioni.

A presto!!!!


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