Ben ritrovati Book Lovers! Ecco che torniamo a parlare della novella The Prince (altre info nel post Qui ) della nostra amata Jennifer Armentrout: oggi vi presentiamo il commento dell'autrice riguardo il libro e un estratto che lei stessa ha rilasciato in via ufficiale, il tutto tradotto da me. Buona lettura!
"Dal momento in cui il principe è stato introdotto in Wicked e lo abbiamo visto, successivamente, in tutti i libri della serie, è diventato rapidamente uno dei cattivi preferiti dai miei lettori che sapevano di doverlo odiare, ma si sono trovati comunque ad amarlo. Quindi, naturalmente, non ci ho pensato due volte a raccontare la sua versione della storia che, ragazzi, è caoticamente complicata. Mi ci sono fiondata subito! The Prince non tratta solo della sua storia, però. Impariamo a conoscere qualcosa in più su Brighton e vediamo come cresce il personaggio nel tempo che trascorre tra Brave e The Prince. Questi due sono combattivi, ma c'è anche una comprensione unica tra i personaggi che influenzerà profondamente i lettori. E naturalmente, state tranquilli, vedrete Tink - un sacco di Tink. Non sarebbe un libro ambientato nel mondo di Wicked senza le bravate di Tink. Non vedo l'ora che voi ragazzi leggiate The Prince e spero che vi piaccia tanto quanto a me è piaciuto scriverlo."
Jennifer L. Armentrout
Il battito pesante e ritmato della musica si diffondeva dagli altoparlanti posti sopra la pista affollata. Corpi scintillanti si contorcevano e si agitavano sotto le luci che lampeggiavano dal soffitto, persi nella musica e nella pressione della pelle contro altra pelle. L'odore di profumo, acqua di colonia e sudore mi attorcigliavano lo stomaco mentre alzavo le mani, scostandomi le lunghe ciocche di capelli dal collo umido.
Stasera ero una rossa selvaggia con labbra rosso fuoco.
La scorsa notte sono stata una seduttrice dai capelli corvini con il make up occhi smokey.
Lo scorso fine settimana ero una bionda ingenua in treccine con le guance arrossate e color pesca.
Ogni volta ero qualcuno di diverso, ma ero sempre la vittima perfetta, e ogni sera finiva allo stesso modo.
Ondeggiai i fianchi a ritmo, contro il corpo duro e caldo dietro di me mentre scansionavo la pista da ballo.
Le mani si muovevano sulle paillettes argentate del mio vestito, scivolando sopra al mio stomaco. Mi spinse contro di lui, premendo la parte davanti del suo corpo contro la mia schiena.
Era davvero coinvolto in questo.
Un sacco.
Quelle mani che cercavano e si muovevano giù verso i miei fianchi, avvicinandosi sempre più alle mie cosce. Lasciando andare i capelli, presi i suoi polsi e gli lanciai un sorriso avventato da sopra la spalla. "Comportati bene."
L'uomo senza nome mi rivolse un sorriso a trentadue denti. Era carino, decisamente più giovane di me di una buona decina d'anni e non solo. Probabilmente frequentava il college di Loyola o Tulane, il che significava due cose. Si strozzerebbe se sapesse che ho quasi trentuno anni e questo era l'ultimo posto dove avrebbe dovuto essere. Una piccola parte di me voleva avvertirlo, dirgli di trovare divertimento e piacere dovunque, ma non al club Flux.
Ma non ero qui per lui.
Tenendogli i polsi, lasciai ricadere la testa contro il suo petto mentre il mio sguardo guizzava sopra la pista da ballo e la sbarra a ferro di cavallo sul davanti. Non riuscivo a vedere nelle alcove ombrose che circondavano il piano e neppure sopra, nella zona VIP del secondo piano.
Ecco dove avrei dovuto essere, perché sapevo che Lui era lassù.
Un uomo tozzo e ampio bloccava la scala. Dietro di lui c'era una corda rossa. L'entrata al secondo piano era solo su invito, e quelli lassù non scendevano mai quaggiù. Mandavano gli esploratori invece, i quali erano addestrati appositamente per trovare una certa tipologia di umani.
E io ero l'incarnazione vivente di quella tipologia e stanotte era quella giusta.
"Ehi," disse l'uomo nel mio orecchio.
Io continuai a cercare. "Si?"
"Come ti chiami? Sono Dale." Tentò di muovere di nuovo le mani, ma le tenni sui miei fianchi.
"Sally," mentii mentre una donna alta e snella al bar si allontanava e si girava verso la pista da ballo, con in mano una bevanda viola vivace e troppo luminosa. Nightshade. Sollevò la bevanda sulle labbra mentre con lo sguardo fissava la pista.
Avevo trovato chi stavo cercando e la vidi per quello che era veramente.
"Vuoi uscire da qui, Sally?" Chiese Dale, le sue labbra sfiorarono il mio collo. "Conosco un posto dove possiamo andare."
"No, grazie." Lasciando andare i suoi polsi, mi allontanai dall'uomo, camminando e scivolando tra i corpi prima che la sua scioccata imprecazione potesse entrarmi sotto pelle.
Tenendo d'occhio il cercatore, mi avvicinai ad una coppia che si stava praticamente accoppiando proprio lì sul pavimento. Non sapevo dove finiva l'uno e cominciava l'altro.
Santo cielo.
Passai davanti a un tavolo alto e rotondo, tirai su la bevanda rosa dimenticata e mezza vuota, e feci un giro verso il bar. Non appena uscii dalla massa di corpi, rallentai il passo e mi piazzai un sorriso rilassato sulla faccia mentre mi avvicinavo alla femmina. Non era concentrata su di me, stava invece guardando due giovani ragazze del college che stavano ballando e ridendo, ovviamente su di giri. Si diresse verso di loro.
Lasciando cadere dalle dita il bicchiere preso in prestito, inciampai, sbattendo la mia spalla contro la femmina.
Si girò verso di me con un movimento lento, calcolato come un serpente. Le sue labbra si staccarono in un sogghigno mentre abbassava il suo bicchiere di Nightshade. Per tutti gli altri in questo club, il suo sorriso sembrava normale. Per me? Vidi i due incisivi perfidamente affilati su ciascun lato della sua bocca. Non zanne. Proprio affilati come denti di una lama di ossidiana che potevano lacerare la carne.
"Mi dispiace tanto." Barcollai sui miei tacchi alti mentre parlavo sopra la musica, mettendo la mia mano libera sul suo braccio. "Qualcuno mi ha urtato. Ugh. Le persone sono così maleducate. "
Sollevò un singolo sopracciglio scuro.
"Cosa diavolo stai bevendo? Sembra cooosì incredibile. "
La femmina inclinò la testa di lato mentre i suoi occhi blu pallido scivolavano su ogni centimetro del mio corpo, dai folti capelli rossi e le labbra lucide alla scollatura profonda del mio vestito argenteo senza spalline che sfoggiava più di quanto nascondesse. Doveva approvare ciò che vide, perché un sorriso a labbra strette sostituí il suo sogghigno. "Questa bevanda è un po' troppo forte per te."
E
"Oh?" Mi morsi il labbro inferiore. "Mi piacciono ... le bevande forti, però."
"Davvero?" Quando annuii, la femmina si avvicinò. Era della mia stessa statura, quindi il suo sguardo si allineò al mio. "Quanto forti ti piacciono?"
"Molto forti," ripetei, costringendomi a sostenere il suo sguardo mentre ridacchiavo.
Inclinò leggermente la testa. "Potrei avere qualcosa di meglio per te. Sei qui da sola? "
"I miei amici sono già andati via. Mi stavo preparando per andare, ma ... penso mi sia rimasta un'altra buona ora più o meno. "
"Perfetto."
Cosa ne dite?Non vedere l'ora anche voi di poter leggere questa novella?
A presto!
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